Questo modello del Mercurio risale al 1580 e fino al 1780 decorava la Villa Medici a Roma, dove Ferdinando de' Medici lo aveva voluto come coronamento di una fontana in marmo breccia, al centro della scala posta tra il sontuoso giardino e la loggia d'ingresso alla fabbrica principale. Venne poi portato agli Uffizi di Firenze e nel 1865 è passato al Museo Nazionale del Bargello.
Il Mercurio è una delle opere più celebri e più replicate dallo stesso Giambologna, emblema della scultura manierista, concepita per essere ammirata da ogni punto di vista. Mercurio è poggiato con il piede sinistro sul vento generato dalla bocca di Zefiro. Il messaggero degli dei sta infatti per spiccare il volo grazie alle ali che si innestano alle caviglie. La gamba destra invece è flessa indietro come il braccio sinistro che regge il caduceo. Il braccio destro è rivolto verso l’alto e anticipa l’ascesa verso il cielo. Sul capo indossa il tradizionale elmetto con le ali. Presenta un corpo sottile e leggero e la posa assunta da Mercurio non comunica impegno muscolare nell'azione. Il dio sembra invece compiere lo slancio verso l'alto con l'agilità della danza.
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