L'opera è una chiara citazione della statua greca attribuita allo scultore Callimaco e datata alla fine del V° secolo a.C., nota da numerose copie o rielaborazioni della scultura romana. Il tipo scultoreo è citato anche come "Afrodite del Fréjus" o come "Venere Genitrice". Afrodite è raffigurata in piedi coperta da una lunga veste, ma con spalla e seno sinistri scoperti. Nella mano sinistra tiene racchiusa una mela, forse il pomo d'oro di Paride: in tal caso sarebbe da interpretare come un'Afrodite vincitrice (della gara di bellezza tra le dee). Il tipo statuario è stato interpretato anche come un'Afrodite protettrice delle spose nel giorno delle nozze.
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