Alla luce drammatica della luna e nel terreno impervio, Abele viene colto di sorpresa dall’infuriato Caino. Sono gli ultimi istanti della vita di Abele, mentre viene abbattuto dal fratello invidioso. L’immagine è avvolta nell’oscurità. Un po’ di luce lunare filtra tra i rami di un albero appena visibile nell’ombra, mentre nubi scure si muovono minacciose nel cielo. Lo spettatore è immerso in un’atmosfera terrificante, eppure il silenzio della natura lascia una traccia inquietante di inevitabilità.
Quest’opera è violenta, cupa e sconvolgente. Non nega il lato oscuro della natura umana, ma lo affronta, lo porta alla luce e ti costringe a confrontarti con esso. La violenza mostra un passo falso nell’origine della caduta dell’uomo. Qui, la caduta è senza filtri, brutale, e richiede responsabilità: ti obbliga a guardare in faccia le tue stesse ombre, qualunque esse siano.
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