Nell'opera "Somno" si rivela il dolore che l'artista provò di fronte al pannello originale di Caino e Abele, che rappresenta la sofferenza senza tempo causata dagli umani che si uccidono a vicenda.
L'artista mette a fuoco la figura femminile di Eva e il suo dolore per la tragedia di trovare uno dei suoi figli morto per mano dell'altro.
Sebbene quasi invisibile rispetto alla narrazione centrale che si svolge, la storia di Eva, la Madre originaria che rappresenta la Natura, la colpì e la ispirò.
Lo scultore la modella in un dolore impotente, con le mani che le coprono il viso, il corpo del figlio che sprofonda nel terreno su cui è inginocchiata. I suoi capelli si fondono con la terra che circonda il volto di Abele, suggerendo un legame materno indissolubile. È devastata e incapace di guardare il volto senza vita di Abele, piangendo tutto ciò che si perde nella rabbia, nella competizione e nella paura dell'altro.
La scultura, modellata in argilla e riprodotta in resina acrilica con una patina dipinta a mano, conserva parte della consistenza viscerale della superficie originale in argilla grezza. Il titolo "Somno" rappresenta il sonno della morte e il silenzioso ritorno alla terra.
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