La storia biblica di Giacobbe ed Esaù si interroga su come un fratello più giovane e ingannevole possa ricevere la benedizione di Dio. Questo dipinto, concepito come sequel del pannello di Ghiberti, prosegue la sua storia. Giacobbe lotta con l’Angelo, tentando una presa al tallone (un gesto che richiama la sua nascita), quando afferrò il tallone di Esaù. Tuttavia l’Angelo non cade; le ali si aprono, irradiate dalla luce celeste, mentre Giacobbe viene rinominato “Israele”, che significa “colui che lotta con Dio”. È l’alba di un uomo nuovo, ricompensato per il suo ostinato amore per la vita e che ha conosciuto il pentimento attraverso l’amore sanante di Dio. Dopo questo incontro divino, si allontana dal peccato e impara che la vera vittoria non risiede nel conflitto, ma nell’amore.
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