Il Ratto delle Sabine è un episodio della leggendaria Storia di Roma secondo cui Romolo, appena fondata la città cercò di venire a patti con le popolazioni vicine perchè gli fornissero donne che procreando popolassero l'Urbe. Ma di fronte al netto rifiuto da parte degli interpellati, il Re di Roma, organizzò una grande festa per distrarli e rapì le loro donne.
Giambologna (1529-1608) ha reinterpretato questo tema scolpendo la scultura da un unico blocco di marmo bianco di Carrara. La scultura è nota anche con il titolo “Le tre età dell'uomo” e raffigura appunto tre figure: un giovane uomo che solleva in alto tra le braccia, una donna, mentre un uomo più vecchio, incastrato tra le sue gambe, cerca di ostacolarlo.
La bellezza prorompente di questa incredibile scultura si esplicita nell'estetica delle forme corporee e delle espressioni dei volti che trasmettono con forza il sentimento di lotta che è alla base del tema rappresentato. Le tre figure sono perfettamente e distintamente delineate, sembrano avvitarsi l'una sull'altra, ruotando e allungandosi s'innalzano verso l'altro.
Questo gruppo è considerato il capolavoro di Giambologna. Le mani dell'artista trasformano un monolite di notevoli dimensioni, in un capolavoro di leggerezza e equilibrio che secondo i canoni manieristi rende la statua un insieme dinamico di emozioni, in pose che offrono molteplici punti di vista. Lo intendeva come una dimostrazione al mondo della sua eccezionale capacità artistica. La scultura è firmata OPVS IOANNIS BOLONII FLANDRI MDLXXXII (Opera di Johannes di Boulogne delle Fiandre, 1582).
Francesco I Medici, granduca di Toscana, chiese che l'opera d'arte fosse collocata nella Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria a Firenze.
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